Il principe Carlo venne interrogato in privato su un disperato biglietto scritto da Diana

Un momento chiave per la carriera: il capo di Scotland Yard si trovava al palazzo reale, in procinto di interrogare l'erede al trono. Il principe Carlo era oggetto di una seria indagine, i cui dettagli dovevano essere tenuti completamente segreti al mondo esterno. L’investigazione si basava su un biglietto compromettente scritto dalla sua defunta ex moglie, la principessa Diana.

L’interrogatorio

L'uomo incaricato di condurre l'interrogatorio era John Stevens — oggi noto come Lord Stevens — all'epoca a capo di Scotland Yard. L’incontro ebbe luogo il 6 dicembre 2005, poco tempo dopo il matrimonio di Carlo con la sua ex amante Camilla Parker-Bowles. Ma solo molti anni dopo, nell'agosto del 2021, Stevens ha raccontato l'intera vicenda ai media.

Una situazione unica

Stevens ha dichiarato al Daily Mail: "L'interrogatorio è stato qualcosa di unico: si trattava di una situazione molto particolare. Ma l'abbiamo affrontata come avremmo fatto con qualsiasi altro testimone informato sui fatti". Il tema del colloquio? Scotland Yard stava indagando sulla tragica morte di Diana e del suo fidanzato, Dodi al-Fayed.

Operazione Paget

La notizia dell'incidente d'auto costato la vita a Diana fece rapidamente il giro del mondo. Era una delle donne più famose e fotografate del pianeta, e la sua morte fu un avvenimento profondamente scioccante. Era importante svolgere un'indagine completa e accurata sui fatti. Scotland Yard formò appositamente una squadra per tale investigazione, soprannominata "Operazione Paget".

Mohamed al-Fayed

Una persona in particolare era decisamente interessata all'Operazione Paget: stiamo parlando di Mohamed al-Fayed, il padre di Dodi. Secondo il racconto di Stevens, veniva costantemente aggiornato sulle scoperte realizzate dalla squadra. Ma era anche un problema, perché ripeteva continuamente ai media la sua versione: suo figlio e la principessa non erano stati vittime di un incidente. A suo avviso, erano stati assassinati.